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Sei incontaminata, non sei come loro...

Signor Bukowski, cos’è l’amore?

L’amore è una forma di pregiudizio. Si ama quello di cui si ha bisogno, quello che ci fa star bene, quello che ci fa comodo. Come fai a dire che ami una persona, quando al mondo ci sono migliaia di persone che potresti amare di più, se solo le incontrassi? Il fatto è che non le incontri.

Lei ha avuto molte donne. Alla fine dei conti che idea si è fatto?

Vi sono brave donne a questo mondo. Io ne ho perfino conosciute due o tre. Poi ci sono le altre, un altro genere.

Ha mai fatto pazzie per amore?

Al manicomio c’era una parte, A1 A2 A3 e così via, il padiglione uomini. Da quell'altra c’era dove tenevano le donne: B1 B2 B3 eccetera. Però a un certo punto avevano deciso, per motivi terapeutici, di lasciarci mischiare ogni tanto. E come terapia non c’era male: chiavavamo come ricci nei sgabuzzini, fuori in giardino, dietro il granaio, da qualsiasi parte. Molte di quelle donne erano là perché si fingevano pazze perché i loro mariti le avevano scoperte sul fatto con altri uomini, ma tiravano a fregare: si facevano ricoverare onde muovere il merlo a pietà, per poi uscire e ricominciare daccapo. Quindi tornavano dentro, riuscivano fuori, e così via. Ma durante la degenza, quelle donne dovevano pure pigliarlo in corpo, così noi facevamo del nostro meglio per accontentarle. Manco a dirlo il personale sanitario era occupatissimo (i dottori a scoparsi le infermiere, le inservienti a farsi fottere dai portantini) e nessuno s’accorgeva di niente. Questo ci stava bene.

Qual è stato il posto più bello dove ha fatto l’amore?

Una volta mi fu affidato il compito di mungere le vacche. Mi piaceva menar tutte quelle tette di vacche. E mi misi d’accordo con Mary, una mattina, che venisse a trovarmi nella stalla. C’era tutta quella paglia nel granaio. Che bello, che pacchia. Stavo mungendo una vacca, quando Mary sbuca fuori da dietro alla vacca. “Facciamo l’amore, Pitone.” Mi chiamava Pitone. Non so mica perché. Forse mi scambiava per Pulon? Pensavo a volte. Ma a che serve pensare? Solo a farti passare i guai.

Quali sono per lei i segni della fine di un rapporto?

Ero sposato da 2 anni  con la mia prima moglie quando, una sera, arriva gente. Io attacco a presentarli:
“Questi è Louis la mezzasega, questa è Marie la Regina dei pompini, questi è Nick il cazzabbubbolo.” e a loro gli dicevo: “Questa è mia moglie… questa è mia moglie… questa è…” Alla fine la guardo e gli fo, “Ma si può sapere COME CAZZO TI CHIAMI?”

Cosa l’attrae in una donna?

Su milioni di donne che vedi, ogni tanto ce n’è una che ti fa stravedere. Costei ha qualcosa (sarà per le sue forme o per come si muove, o per via del vestito che indossa) ha qualche cosa che ti frega.

Qual è stato il momento più romantico con una ragazza?

Buona parte d’ogni giorno la trascorrevamo al parco, a guardare le anatre. Mi dovete credere, quando sei mal di arnese per il troppo bere e il mal mangiare, e sei stracco di scopare per cercar di scordare, non c’è niente di meglio delle anatre. Voglio dire, di casa bisogna che tu esca, sennò ti viene la malinconia e magari sei tu, il prossimo che si butta dalla finestra. È più facile di quanto non possiate figurarvi. Così Linda e io andavamo a sederci su una panchina, a guardare le anatre. Le anatre se ne fregano – niente affitto, niente vestiti, da mangiare a stufo – e nuotano di qua e di là, cagando e starnazzando.

Io l'amavoQuale donna le ha più sconvolto la vita?

Sarah mi ridusse alla statura di sei pollici. Mi portava con sé a far la spesa nella sporta. M’affacciavo a guardare la gente attraverso dei buchi che lei ci aveva fatti. Devo dire una cosa, a suo favore: mi lasciava sempre bere la mia birra. La bevevo in un ditale. Un litro mi durava più d’un mese. Ai vecchi tempi lo facevo fuori in 45 minuti. Ero rassegnato. Sapevo che, se l’avesse voluto, m’avrebbe potuto svanire del tutto. Meglio 6 pollici che niente.

Cosa rimpiange di più della vita: le donne, l’alcol o la poesia?

Lasciare mia moglie con questa pila di niente. Però vorrei che lei sapesse che tutte le notti dormite accanto a lei, anche le discussioni inutili, erano sempre cose splendide. E le più difficili delle parole che ho sempre avuto paura a dire ora possono essere dette: TI AMO.

Le risposte di Bukowski sono tratte da Musica per organi caldi, Universale Economica Feltrinelli, 1985; Storie di ordinaria follia, Universale Economica Feltrinelli, 1978; Evita lo specchio e non guardare quando tiri la catena, minimum fax, 2002.

"Non ho smesso di pensarti, vorrei tanto dirtelo...

"Non ho smesso di pensarti, vorrei tanto dirtelo. Vorrei scriverti che mi piacerebbe tornare, che mi manchi e che ti penso. Ma non ti cerco. Non ti scrivo neppure ciao. Non so come stai. E mi manca saperlo. Hai progetti? Hai sorriso oggi? Cos’hai sognato? Esci? Dove vai? Hai dei sogni? Hai mangiato? Mi piacerebbe riuscire a cercarti. Ma non ne ho la forza.

E neanche tu ne hai. Ed allora restiamo ad aspettarci invano. E pensiamoci. E ricordami. E ricordati che ti penso, che non lo sai ma ti vivo ogni giorno, che scrivo di te. E ricordati che cercare e pensare son due cose diverse. Ed io ti penso ma non ti cerco." (Charles Bukowski)

Ripenso a tutte le volte che volevo urlare cosa sentivo, ma sono stato zitto per paura di non essere capito. Rimpiango gli obiettivi che ho abbandonato, perché il timore di fallire mi ha impedito di perseguirli. Questa vita e' una pu***na: ci sono dei momenti che ti lasciano l'amaro in bocca, e altri talmente belli da farti ...

Mostratemi un uomo che vive da solo e ha una cucina pulita...

Sicuramente starai facendo tante cose belle, bellissime

Succede che una mattina ti svegli e vedi che fuori non piove più e allora ti chiedi - beh? Che è successo?
Ecco, quella mattina successe a me che da tanto tempo non amavo, ma non per chissà quale motivo, non amavo e manco io sapevo il motivo preciso, ma forse sì che lo sapevo: che senso poteva avere per me l'amare se non amare che te?
Quella mattina io avevo una gran voglia di dirti - ti amo -, almeno credo.
Quanto mi manchi amore mio. Certo, io lo sapevo già dentro di me di questa cosa che mi manchi ma l'ho capita bene solo quando fuori ha smesso di piovere e a me mi giocava il cuore.
È che prima avevo la scusa per non vedere il sole, pioveva, mica era colpa mia, ma le nuvole ora sono andate via portandosi dietro tutte le scuse. Ok, tu non ci sei, ok, ma va bene, va bene anche se va male, va bene perché io ti amo lo stesso.
C'è come un diario che ho chiuso nel petto, sento che devo tirarlo fuori e devo farlo senza schemi se non gli schemi che mi porto nel cuore.
Ah! Mannaggia mannaggia, mannaggia al cuore che non sa far calcoli ma che pure spesso sbaglia i conti.
Ma io non ero riuscito a dirti quel ti amo.
Era una primavera quando andasti via, lo ricordi? Io cercavo di farmi forza, la vita andava avanti sentivo dirmi da tutti.
Quando te ne sei andata io mi sono un po' rincoglionito.
Mi persi, diciamoci la verità, perdendoti io mi persi. E tu? Ah! No scusa, non volevo chiederti se anche tu ci sei rimasta male, era un e tu come stai? Roba del genere insomma, un e tu cosa fai ora? Che stai facendo adesso, adesso è in questo momento, che stai facendo in questo momento? Non mi interessa cosa stai facendo nella vita, io non ci sono più nella tua vita, cosa vuoi che mi importi?
Sicuramente starai facendo tante cose belle, bellissime, ma a me importa adesso, adesso adesso mi importa, adesso in questo momento. Io adesso ti sto pensando facendomi del male. Io vorrei non pensarti ed averti invece qui, qui vicino a me.
Ma non ci sei. Non voglio pensarti ma non lasciarmi solo, non andare via anche dai miei sogni.
Tu dolce ferita mi tagli il cuore, ma io sorrido sai? Non mi fa male questo maledetto male. Sorrido perché dentro ci sei te e ti vedo, almeno posso vederti. Ti vedo pure che dai un bacio a quello lì e questo un pò a dirti il vero mi fa incazzare.
Ma tu non lasciarmi lo stesso, tienimi con te pure se sono incazzato.
Tienimi con te. Non mi fa male la ferita al cuore, no, non mi fa male, sei tu che non ci sei, non andare via oltre.
A volte mi sento tanto forte da poterti dire che non esisti senza di me.
Ma non è vero sai? È che ci provo ad andare avanti, bisogna comunque provarci o almeno provo a convincermi che bisogna provarci.
Fossi riuscito a dirti ti amo oggi me ne fotterei della pioggia che smette o che non smette, facesse cosa cavolo vuole la pioggia, fossi riuscito a dirti ti amo io ora non sarei qui a pensare a dimenticarti senza cancellarti.
Sei incancellabile tu.
Sei come quelle macchie di inchiostro sul taschino della camicia, solo che sulla camicia ci puoi mettere una giacca, un maglioncino, ma su di te cosa ci posso mettere?

 

Un uomo deve provare tante donne per trovare l'unica

Lo stile è una risposta a tutto...