Per un istante d'estasi / Noi paghiamo in angoscia / Una misura esatta e trepidante, / Proporzionata all'estasi. / Per un'ora diletta / Compensi amari d'anni, / Centesimi strappati con dolore, / Scrigni pieni di lacrime.
Emily Dickinson
“Queste gioie violente hanno fini violente./ Muoiono nel loro trionfo, come la polvere da sparo e il fuoco,/ che si consumano al primo bacio./ Il miele più dolce diventa insopportabile per la sua eccessiva dolcezza: assaggiato una volta, ne passa per sempre la voglia./ Amatevi dunque moderatamente, così dura l'amore./ Chi ha troppa fretta arriva tardi come chi va troppo piano.” (William Shakespeare)
Caddi in uno dei miei patetici periodi di chiusura.
Spesso, con gli esseri umani, buoni e cattivi, i miei sensi semplicemente si staccano, si stancano: lascio perdere.
Sono educato. Faccio segno di si.
Fingo di capire, perché non voglio ferire nessuno.
Questa è la debolezza che mi ha procurato più guai.
Cercando di essere gentile con gli altri spesso mi ritrovo con l’anima a fettucce, ridotta ad una specie di piatto di tagliatelle spirituali.
Non importa, il mio cervello si chiude. Ascolto. Rispondo.
E sono troppo ottusi per rendersi conto che io non ci sono.
Charles Bukowski (Musica per organi caldi)