Tutti abbiamo varie forme di pazzia…

Tutti abbiamo varie forme di pazzia e di bruttezza, delle quali non siamo coscienti, ma di cui gli altri sono consapevoli.

Se ci pensi su fitto, non campi più:

Charles Bukowski - Official Italian Profile

SKULL

Confessioni di un codardo[cit.]

  • Il vero casino della vita, pensò, era dover fare i conti con i problemi altrui. (da Un universo poco accomodante; p. 26)
  • «Dovremo sterilizzare un coltello»
    «E come si fa?»
    «Sul fornello. Sopra la fiamma. Imbavagliamo il ragazzo e glielo tagliamo via. ZAC! In un attimo è fatta.»
    «Non morirà dissanguato?»
    «Non ha abbastanza culo.» (da Riscatto; p. 36)
  • [Dopo averlo ucciso] Si sentì prendere da un improvviso rimorso. Che strano. Adesso gli voleva bene. Era stato un uomo particolare, un uomo d'eccezione, e famoso. Era invecchiato. Ma quella non era una colpa. Ora lei non voleva i suoi quattrini. Voleva solo che lui vivesse. Lo voleva vicino. Sentì un cane abbaiare in lontananza. il cane era vivo. Quando qualcosa è vivo è unico, straordinario, indipendentemente dalle circostanze. (da La star; p. 45)
  • Andò giù bene, ci voleva proprio. Naturalmente era da codardi sforzarsi di dimenticare l'incomprensibile, però necessario. (da Che fine ha fatto quell'adorabile ragazza sorridente vestita di percalle?; p. 65)
  • Scrivo ancora. Nei primi quattro mesi di quest'anno ho scritto duecentocinquanta poesie. Sento ancora la follia scorrermi dentro, ma ancora non ho scritto le parole che avrei voluto, la tigre mi è rimasta sulla schiena. Morirò con addosso quella figlia di puttana, ma almeno le avrò dato battaglia. E se fra voi c'è qualcuno che si sente abbastanza matto da voler diventare scrittore, gli consiglio va' avanti, sputa in un occhio al sole, schiaccia quei tasti, è la migliore pazzia che possa esserci, i secoli chiedono aiuto, la specie aspira spasmodicamente alla luce, e all'azzardo, e alle risate. Regalateglieli. Ci sono abbastanza parole per noi tutti. (da La mia pazzia; p. 93)
  • Harry sentì la quieta stolidità di Monk. Monk aveva vinto, da qualche parte era arrivato. Era adatto a qualcosa, come la chiave di una serratura che apre una certa porta. [...] Harry guardò Monk alzare la bottiglia e sorseggiare la birra. Era solo un atto che Monk effettuava, come grattarsi il naso. Non era avido di birra. Monk se ne stava semplicemente seduto con la bottiglia ed era appagato. E il tempo passava come la merda portata dal fiume. (da Vita da barbone; pp. 116-117)