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  • L'autostrada ti ricorda sempre un po' com'è la gente. È una società competitiva. Vogliono che tu perda così possono vincere loro. E una questione innata e in autostrada viene fuori. Quelli che vanno piano vogliono bloccarti, quelli che vanno forte vogliono superarti. (p. 85)

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  • Io mi tengo sui centodieci, così sorpasso e vengo sorpassato. Quelli che vanno forte non sono un problema. Gli faccio strada e li lascio andare. Sono quelli lenti che mi irritano, quelli che si piantano a novanta all'ora sulla corsia di sorpasso. E a volte non c'è verso di passare. (p. 85)
  • Insomma, non sono riuscito ad ammazzarmi a forza di bere. Ci sono andato vicino, ma non ci sono riuscito. Ora merito di vivere con quello che resta. (p. 104)
  • Posso sempre scrivere delle corse, quel grande buco vuoto di niente. (p. 105)
  • Agli scrittori piace soltanto la puzza dei propri stronzi.
  • Il capitalismo è sopravvissuto al comunismo. Bene, ora si divora da solo.
  • Il miglior lettore e il miglior essere umano sono quelli che mi fanno la grazia della loro assenza.
  • Nella prossima vita voglio essere un gatto. Dormire venti ore al giorno e aspettare che ti diano da mangiare. Starsene seduti a leccarsi il culo. Gli umani sono dei poveretti, rabbiosi e fissati.
  • Non ho mai trovato un vero amico. Con le donne, ogni volta era una nuova speranza, ma quello succedeva i primi tempi. Lo capii subito, smisi di cercare la "ragazza dei sogni"; me ne bastava una che non fosse un incubo.

(Il capitano è fuori a pranzo)