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Charles Bukowski - Official Italian Profile

Era un lavoro impossibile, come tanti altri. Ti ammazzavi di fatica e avresti voluto andartene, poi la fatica aumentava e ti dimenticavi di andartene, e i minuti non passavano mai, e ti sembrava di vivere intrappolato dentro un unico minuto, senza speranza, senza via di scampo, troppo inebetito per tagliare la corda e senza un posto dove rifugiarti se anche l'avessi fatto.

A sud di nessun nord [Cit.]

  • Sapete, a volte se un tipo non crede in quello che fa, se la cava molto meglio, perché è libero da implicazioni emotive.
  • Personalmente non avevo molto da perdere, né io né il mio cazzo di media misura.
  • Era un lavoro impossibile, come tanti altri. Ti ammazzavi di fatica e avresti voluto andartene, poi la fatica aumentava e ti dimenticavi di andartene, e i minuti non passavano mai, e ti sembrava di vivere intrappolato dentro un unico minuto, senza speranza, senza via di scampo, troppo inebetito per tagliare la corda e senza un posto dove rifugiarti se anche l'avessi fatto.
  • A quanto pareva un uomo aveva solo un'alternativa, vivere una vita frenetica o diventare un barbone.
  • Mi piacerebbe frustarti con la cintura sulle gambe, sul culo, sulle cosce. Vorrei farti tremare e piangere e poi, quando fossi tutta piangente e tremante, te lo sbatterei dentro in un gesto di amore puro.
  • «Perché non ti trovi un lavoro decente?»
    «Non ci sono lavori decenti. Se uno scrittore non riesce a campare creando, vuol dire che è morto.»
    «Oh, smettila, Carl! Al mondo ci sono miliardi di persone che non campano creando. Vuol dire che sono morte?»
    «Sì.»
  • C'è una dozzina di modi per perdere una corsa e un modo solo per vincerla.
  • I cani avevano le pulci, gli uomini un sacco di guai.
  • Sapevo che le code mi stavano uccidendo. Non riuscivo ad accettarle, al contrario di tutti gli altri. Tutti gli altri erano normali. Per loro la vita era bella. Potevano far la coda senza provare dolore. Potevano mettersi in coda e starci per sempre.
  • «Non lo so dottore. Le ho detto che sono un uomo confuso.»
    «Ha provato con uno psichiatra?»
    «Inutile. Sono spenti, senza immaginazione. Non ho bisogno di uno psichiatra. Ho sentito dire che finiscono per molestare le loro pazienti. Vorrei fare l'analista. Se potessi scoparmi tutte le donne, mi andrebbe di fare l'analista; al di là di questo non servono a niente.»
  • La gente è fortunata. Le piace tutto: coni gelati, concerti rock, cantare, ballare, odio, amore, masturbazione, panini col wurstel, balli folk, Gesù Cristo, i pattini a rotelle, lo spiritualismo, il capitalismo, il comunismo, la circoncisione, i fumetti, Bob Hope, lo sci, la pesca, l'omicidio, il bowling, i dibattiti. Tutto. Non hanno molto, perché non si aspettano molto. Ma sono una grande banda.
  • Per essere uomo di mondo mi comportavo proprio come uno studentello.
  • Gli intestini quasi mi penzolavano fuori dal cu** come la coda di un cane.
  • Ecco come il mondo finì, non con una bomba atomica, ma con merda merda merda.
  • Ospedali e galere e puttane: ecco le università della vita. Ho preso diverse lauree. Chiamatemi dottore.
  • Se solo avessi avuto la capacità di Vicky di ottenere informazioni sulla realtà, allora sì che avrei potuto scrivere qualcosa. Io devo starmene seduto e aspettare che mi venga l'ispirazione. Quando arriva, posso manipolarla e spremerla, ma non posso andarmela a cercare.

Charles Bukowski - Official Italian Profile

Questo tatuaggio incredibilmente bello e dettagliato fatto sul braccio testimonia un profondo amore per l'autore.

Abbiamo voluto condividerlo con voi...

 

Un video pubblicato da Аля Кручинина (@blondie_tattoo) in data:

Indeciso sul tatuaggio? Ecco l’app che mostra l’effetto finale

Il sole ha in pugno la pietà,
è una torcia tenuta troppo in alto.
E mentre i jet sfrecciano attraverso il suo occhio
E i razzi saltano come rospi
La pace non è più
per qualche ragione preziosa
La follia serpeggia in noi come petalo di giglio
sull'acqua impazzita senza senso
I pittori dipingono, intingono i loro rossi e i verdi e i gialli
I poeti mettono in rima la loro solitudine
I musicisti muoiono di fame
I romanzieri sbagliano mira

Ma non il pellicano né il gabbiano
I pellicani si tuffano in picchiata
Si alzano agitando nei becchi
Pesci radioattivi, scioccati, mezzi morti.
L'alba è sempre rosa e arancione
I fiori si aprono al mattino come sempre
Ma coperti dalla polvere sottile del cherosene
E da funghi, funghi velenosi.
E in un milione di stanze
Gli amanti giacciono intrecciati
e perduti e malati come la pace
Non possiamo svegliarci
Dobbiamo noi per sempre, amici cari,
morire nel sonno.

Charles Bukowski - Official Italian Profile

"Non sono come gli altri.

Io sto bruciando all'inferno.

L'inferno di me stesso"

Fuori Posto - Charles Bukowski - Official Italian Profile
Poesia tratta dal libro "Cena a sbafo". - Immagini realizzate nel viale Libertà di Palermo.

- Interpretata da Mario Giacalone.
- Regia Giulio Di Gregorio.

BARFLY completo.(B.Schroeder.1987).-.sceneggiatura.di.Charles.Bukowski.-.ITA

Barfly - Moscone da bar (Barfly) è un film del 1987, scritto da Charles Bukowski e diretto dal regista francese Barbet Schroeder. Il film, prodotto da Francis Ford Coppola e dallo stesso Barbet Schroeder, vede la partecipazione di Mickey Rourke nel ruolo di Henry Chinaski, alter-ego di Bukowski, di Faye Dunaway e dello stesso scrittore in un cameo come cliente di un bar.
È stato presentato in concorso al 40º Festival di Cannes. Il romanzo Hollywood, Hollywood!, dello stesso Bukowski, racconta tutti i problemi della realizzazione di questo film.

“Nella prossima vita voglio essere un gatto. Dormire venti ore al giorno e aspettare che ti diano da mangiare. Starsene seduti a leccarsi il culo”. Un desiderio semplice, che Charles Bukowski ebbe modo di esprimere con delicata franchezza. Come molti suoi colleghi, anche l’autore di Post Office nutriva un grande affetto per i piccoli felini.

Un amore per i gatti molto forte, che si può ben verificare in molte sue poesie e riflessioni. Come questa, tratta da un’intervista del 1987 a Interview Magazine:

Charles Bukowski - Official Italian Profile

“Avere una banda di gatti intorno è bello. Se ti senti giù, basta guardare i gatti, e ti sentirai meglio, perché loro sanno che tutto è semplicemente come è. Non c’è nulla per cui eccitarsi. Loro lo sanno e basta. Sono salvatori. Più gatti hai, più vivrai. Se hai cento gatti, vivrai dieci volte di più che averne dieci. Prima o poi questa cosa verrà scoperta e la gente avrà migliaia di gatti e vivrà per sempre. È proprio una sciocchezza.”

2 - 7 FEBBRAIO: Alessandro Haber è Charles Bukowski in Haberowski

Al Teatro Elfo Puccini di Milano, Alessandro Haber interpreta, recita, canta ma soprattutto vive i testi e le poesie originali di Charles Bukowski accompagnato dalla musica elettronica di Alfa Romero e da un visual ideato da Manuel Bozzi.

Non so quante bottiglie di birra ho bevuto aspettando che le cose migliorassero...

Alessandro Haber è Charles Bukowski in HaberowskiAlessandro Haber interpreta, recita, canta ma soprattutto vive i testi e le poesie originali di Charles Bukowski accompagnato dalla musica elettronica di Alfa Romero e da un visual ideato da Manuel Bozzi in una continua interazione con il pubblico.

Un live nel quale il pubblico assaporerà Bukowski sotto una nuova luce, e dove le parole si uniscono alla musica elettronica ed alle immagini in un’unica incalzante danza dagli irriverenti toni beat/bukowskiani.

Mi sento che di me non te me ne importa, disse lei:

Non te me ne importa, disse lei [...]

Mi sento che dovremmo far l'amore, dissi io.
Mi sento che l'amore l'abbiamo fatto fìn troppo, disse lei.
Mi sento che dovremmo farlo più spesso, dissi io.
Mi sento che dovresti trovare lavoro, disse lei.
Mi sento che dovresti trovare lavoro, dissi io.
Mi sento una gran voglia di bere, disse lei.
Mi sento come una bottiglia di whisky, dissi io.
Mi sento che finiremo come due ubriaconi, disse lei.
Mi sento che hai ragione, dissi io.
Mi sento di mollare tutto, disse lei.
Mi sento che ho bisogno d'un bagno, dissi io.
Anch'io mi sento che hai bisogno d'un bagno, disse lei.
Mi sento che dovresti lavarmi la schiena, dissi io.
Mi sento che tu non mi ami, disse lei.

Mi sento che ti amo, dissi io.
Mi sento quel coso dentro adesso, disse lei.
Anch'io sento che adesso quel coso è dentro di te, dissi io. Mi sento che adesso ti amo, disse lei.
Mi sento che ti amo più di te, dissi io.
Mi sento benone, disse lei, ho voglia di urlare.
Mi sento che non la smetterei più, dissi io.
Mi sento che ne saresti capace, disse lei.
Mi sento, dissi io.
Mi sento, disse lei.

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