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L'usignolo e la rosa (un racconto di Oscar Wilde)

Un Usignolo udì un giovane Studente esprimere la propria tristezza. Egli era sofferente poiché nel suo giardino non c'era nemmeno una rosa rossa, grazie alla quale avrebbe potuto ballare con la ragazza di cui era innamorato, come lei stessa gli aveva promesso. Si disperava poiché, sebbene avesse letto tutto ciò che i saggi avevano scritto e ogni segreto della filosofia fosse suo, la sua vita dipendeva da una rosa rossa.

L'Usignolo, colpito da questo sentimento sincero, decise di andare in cerca di una rosa rossa. Così spiegò le ali e spiccò il volo. Dall'alto vide, in un campo erboso, un bellissimo rosaio; gli volò sopra e poi si posò su un piccolo ramoscello, cui chiese la rosa. In cambio gli avrebbe cantato la sua canzone più dolce. Ma il Cespuglio scosse la testa, poiché le sue rose erano bianche. Poi consigliò all'Usignolo di andare da suo fratello che cresceva vicino alla vecchia meridiana, perché probabilmente lui avrebbe potuto dare all'uccellino ciò che voleva. da (Wikipedia)

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Così l'Usignolo vi si recò e ripeté la richiesta in cambio della sua canzone più dolce, ma le sue rose erano gialle. Poi consigliò all'Usignolo di andare da suo fratello che cresceva vicino alla finestra del giovane Studente, poiché probabilmente lui gli avrebbe dato ciò che desiderava. Così l'uccellino andò dal terzo Cespuglio e pronunciò le fatidiche parole. Ma anche questo Cespuglio scosse la testa. Disse che, sì, le sue rose erano rosse, ma il rigido inverno non gli aveva lasciato fare neanche una rosa. Quindi l'Usignolo domandò se c'era un modo per il quale avrebbe potuto avere ciò che voleva e il Cespuglio rispose che per ottenere una rosa rossa avrebbe dovuto cantare tutta la notte e squarciarsi il petto, cosicché il sangue che sarebbe uscito avrebbe colorato la rosa... Continua