Luigi Pirandello (Girgenti, 28 giugno 1867 – Roma, 10 dicembre 1936) è stato un geniale drammaturgo, scrittore e poeta italiano, insignito del Premio Nobel per la letteratura nel 1934. Per la sua produzione, le tematiche affrontate e l'innovazione del racconto teatrale è considerato oggi tra i maggiori drammaturghi del XX secolo.
Tra i suoi lavori spiccano diverse novelle e racconti brevi (in lingua italiana e siciliana) e circa quaranta drammi. Si avvicina alla psicanalisi freudiana in seguito alla malattia psichiatrica che condurrà sua moglie Antonietta in manicomio:
Vi proponiamo di seguito un'antologia di citazioni tratte dalle opere di questo immortale autore:
PIRANDELLO E IL PENSIERO SULLA 'MASCHERA'. Secondo Pirandello quando noi nasciamo ci troviamo inseriti in maniera del tutto casuale in una società precostituita e normata da leggi, abitudini, fissate in precedenza indipendentemente dalla nostra volontà. Inseriti in un determinato contesto o società a noi stessi indossiamo una maschera obbligandoci a muoverci secondo schemi ben definiti che accettiamo o per pigrizia o per convenienza senza avere mai coraggio di rifiutarli, anche quando contrastano con la nostra natura. Sotto la maschera il nostro spirito freme per la sua continua mutabilità, ma ci freniamo sia per non urtare contro i pregiudizi della società sia per la nostra tranquillità perché nel mondo mutevole ed enigmatico in cui viviamo, quella nostra Forma o maschera fissa è l’unico punto fermo al quale ci aggrappiamo disperatamente per non essere travolti dalla tempesta. Ma a volte capita che l’anima istintiva che è in noi esploda violentemente, in contrasto con l’anima morale, facendo saltare i pudori e i freni inibitori. Allora la maschera si spezza e siamo come un violino fuor di chiave, cioè stonato come un attore che si mette a recitare sulla scena una parte che nel copione non gli è stata assegnata.